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Pillarstone: previsti 250 milioni di dollari di investimenti


15 gennaio 2022 – Il 2021 è stato un anno a corrente alternata per il settore armatoriale. La pandemia ha avuto impatti notevoli, ancorché differenziati nei vari comparti. E se il dry ha fatto registrare performance eccezionali, ben superiori alle medie dell’ultimo decennio, il tanker ha mostrato un trend molto più stagnante, sia nel segmento del greggio che in quello dei prodotti. In tale contesto, caratterizzato da una buona dose di incertezza, i gruppi appartenenti alla piattaforma shipping di Pillarstone (Premuda e FINAV, fondo settoriale da oltre 500 milioni di euro che detiene crediti in Preseveranza di Navigazione, Fertilia, Finaval, Michele Bottiglieri Armatore, Motia, Morfini, Mednav, Lavant, PB Tankers, e Cabotaggi di Navigazione) non sono rimasti a guardare, ma hanno messo a segno molteplici operazioni straordinarie, sia sul fronte delle compravendite navali che su quello corporate. 

Un attivismo che conferma in pieno il commitment di Pillarstone nello shipping quale operatore di natura fortemente industriale. 
 “Al momento - spiega il CEO di Pillarstone Italy Gaudenzio Bonaldo Gregori - la nostra flotta in acqua comprende ben trentuno unità, di cui sette porta-rinfuse secche e ventiquattro petroliere, due delle quali saranno prese in consegna nel corso del 2022. 

Si tratta di due cisterne super-eco di nuova costruzione, noleggiate a lungo termine con opzioni d’acquisto da un primario armatore giapponese con cui nel 2020 avevamo già fatto un’operazione analoga.” 
 Un tale balzo in avanti, da dodici navi (tante erano quelle di Premuda a fine 2018) a trentuno, è ancor più degno di nota in tempi come questi, in cui i gruppi armatoriali italiani in fase espansiva si contano sulle dita di una mano. 
“Eppure - prosegue Bonaldo Gregori - questa crescita è pienamente in linea coi nostri programmi e a posteriori conferma in pieno la validità del nostro progetto di consolidamento settoriale, cominciato con il turnaround di Premuda nel 2017 e proseguito con il lancio del fondo FINAV nel 2019”. 
Se creare la piattaforma e farla crescere è stato l’obbiettivo principale dell’ultimo triennio, quello dei mesi a venire sarà dedicato invece a trasformare la flotta e renderla appetibile in un orizzonte di medio periodo per il mercato dei capitali o per un primario investitore strategico.

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