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Ego Airways: l’aeroporto di Parma, una grande opportunità


13 febbraio 2021 - Il primo volo di linea alla volta dell'aeroporto «Giuseppe Verdi» di Parma decollerà alle 13 del 28 marzo da Catania. E, nel giro di pochi giorni, lo seguiranno altri collegamenti per Bari e Lamezia Terme. EGO Airways ha scelto proprio Parma, la Capitale italiana della Cultura 2021 e prima Città Creativa UNESCO per la gastronomia, per lanciare una nuova serie di collegamenti tra il Nord e il Sud del Paese. 
«Questo è un investimento importante in un momento cruciale dove è decisivo stringere alleanze forti e durature per il futuro – ha sottolineato l’azionista di maggioranza di EGO Airways, Marco Busca - I collegamenti sono un asset fondamentale per lo sviluppo socio-economico delle industrie emiliane e di Parma, in particolare, che hanno dimostrato, anche in passato, di saper modificare il proprio modello al fine di una sostenibilità economica duratura anche in condizioni particolarmente sfidanti». 
E che si tratti di una sfida di grande rilevanza per l’aeroporto parmense lo ribadiscono i numeri: i nuovi collegamenti settimanali saranno 14, 85.000 i posti passeggeri in più e notevole l’incremento di spazio cargo sia per Catania, raggiunta da un volo giornaliero, sia per gli altri scali. Attualmente, sono già prenotabili 4 voli alla settimana per Bari e 3 per Lamezia Terme. 

Tutto questo grazie ai modernissimi Embraer 190 da 100 posti, scelti per questi voli regionali, che, oltre Parma, collegheranno anche Forlì, Firenze, Bergamo con destinazioni del Sud e delle isole, realizzando un nuovo modello che tiene conto della sempre più forte richiesta di spostamenti rapidi e a prezzi concorrenziali. Sempre fedeli alla mission di essere una compagnia aerea italiana di una nuova concezione, in cui l’ospite è assoluto protagonista del viaggio.
 «Con grande attenzione all'ambiente e alla sostenibilità – ha aggiunto Marilena Bisio, direttore commerciale di EGO Airways. - Voli regionali come questi, collegamenti che originano a poca distanza dai luoghi dove nasce la domanda di trasporto aereo, permettono la riduzione delle percorrenze automobilistiche in direzione di scali più distanti, riducendo contemporaneamente l’emissione di CO2, stimata in circa 605 tonnellate per la stagione in corso».

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