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Il COVID-19 cambierà per sempre lo scenario energetico Globale


25 settembre 2020 – Le conseguenze del COVID-19 non solo sull’economia, ma anche sui comportamenti in generale, ridurranno in modo permanente la domanda globale di energia. È quanto emerge dall’Energy Transition Outlook appena pubblicato da DNV GL: rispetto alleprevisioni pre-pandemia, la domanda sarà inferiore del 6-8% l’anno fino alla metà del secolo. Il COVID-19 ha suscitato importanti mutamenti nei comportamenti di consumo energetici, come dimostra la riduzione dei viaggi a lungo raggio e delle presenze in ufficio, entrambi fattori responsabili del picco nella domanda di energia per i trasporti e quindi di petrolio, durante il 2019. 

Secondo DNV GL - esperto internazionale di gestione del rischio e uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale - è probabile che questi trend comportino effetti duraturi per la società, con un rilevante impatto sulla domanda energetica legata ai trasporti e agli immobili commerciali. In particolare, il rapporto prevede che quest’anno le emissioni di CO2 si ridurranno dell’8%, confermando il 2019 come l’anno in cui si è raggiunto il picco delle emissioni. 

Nonostante questo, verrà superato nel 2028 il budget di carbonio a disposizione per mantenere il riscaldamento a +1,5 °C alla fine del secolo, obiettivo previsto dall’Accordo di Parigi che può essere ancora raggiunto se le emissioni future continueranno a scendere fino alla meta con lo stesso ritmo del 2020. 
“Il COVID-19 ha cambiato il quadro globale del settore energetico, ma la crisi climatica globale rimane altrettanto urgente quanto prima della pandemia,” 
afferma Remi Eriksen, GroupPresident e CEO di DNV GL.
 “L’iniziale ottimismo è stato presto sostituito dall’amaraconstatazione che la diminuzione dell’inquinamento dell’aria non si deve a una maggioredecarbonizzazione nel mix energetico, ma a cambiamenti a breve termine dovuti esclusivamentealla pandemia. Possiamo realizzare una transizione più veloce con le tecnologie già esistenti ma,oggi più che mai, per raggiungere gli ambiziosi obiettivi dell’Accordo di Parigi sono necessariincentivi nazionali e di settore.”

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