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Gli immobili logistici nodi della nuova rete energetica green


11 novembre 2019 - Jeremy Rifkin nel suo ultimo libro “Un green new deal globale” la chiama “Internet dell’energia rinnovabile” che sta convergendo con “Internet delle comunicazioni”, a sua volta legata all’“Internet della mobilità e della logistica”. Ma cosa significa esattamente Internet dell’energia? Per Rifkin, significa che gli edifici “esistenti, e quelli nuovi, residenziali, commerciali, industriali e istituzionali, diverranno nodi e reti intelligenti a efficienza energetica e zero carbonio incorporati in una matrice internet delle cose”. Significa, infine, che “non saranno più spazi privati…ma entità attivamente impegnate a condividere fra loro a discrezione degli occupanti energie rinnovabili.” E’ pronto il patrimonio immobiliare italiano ed europeo a questa trasformazione, a diventare “nodi di una rete energetica”?

Il punto su questo e su altri aspetti del real estate lo farà a Green Logistics Expo Fabrizio Dallari, docente della LIUC di Castellanza nel corso di un convegno dal titolo “Logistica & Real estate: a che punto siamo?” che si terrà giovedì 19 marzo a partire dalle ore 11,00. “Da qualche anno – ci anticipa Dallari - i Centri Distributivi (Ce.Di.) sono al centro dei nuovi investimenti, non solo immobiliari ma anche per quanto riguarda i sistemi automatizzati per la movimentazione e lo stoccaggio dei prodotti. Dai primi anni ‘90 le caratteristiche dei CeDi sono significativamente cambiate, così come le modalità costruttive e la disposizione delle aree funzionali.

Nell’ambito del convegno presenteremo per la prima volta i risultati ottenuti dall’indagine presso gli oltre 450 CeDi esistenti in Italia e discuteremo l’evoluzione dei fenomeni in atto con primarie aziende che hanno fatto parte dell’Advisory Board dell’Osservatorio quali Conad, Coop, Esselunga, Italtrans.” In tutta Europa, principalmente spinto dall’e-commerce, il real estate continua a crescere a ritmi ante-crisi con una vacancy in diminuzione. Ma cresce parallelamente anche la qualità, in particolare, ambientale degli immobili? Per Dallari, anche il miglioramento dell’efficienza energetica segna un incremento degli investimenti e il tema è sempre più discusso “sia dal punto di vista economico, alla luce dei consumi e dei relativi costi, sia dal punto di vista ambientale. Negli immobili logistici, negli ultimi anni si è registrata una significativa crescita del numero di certificazioni per la sostenibilità, quali ad esempio la certificazione LEED, BREEAM, ITACA ed altre ancora. Questi sistemi di rating, molto sviluppati nei paesi anglosassoni, permettono di accertare le performance degli immobili sostenibili assegnando un punteggio a diversi aspetti connessi al consumo di energia e acqua, ambiente interno, inquinamento, materiali e rifiuti. Rispetto al resto d’Europa, nel nostro Paese sono ancora pochi i magazzini che hanno ricevuto queste certificazioni ambientali, ma il trend sta notevolmente cambiando alla luce della rilevanza degli aspetti ambientali nelle agende degli imprenditori italiani.”

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