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Laghezza: “Ora basta, per le grandi opere esigiamo tempi certi”


24 settembre 2019 - Operazione tempi certi. Per Alessandro Laghezza, Presidente di Confetra Liguria, esiste oggi una priorità assoluta per il sistema Paese, che diventa emergenza assoluta per la regione logisticamente più determinante, la Liguria. E questa priorità è rappresentata dalla certezza sui tempi di realizzazione delle grandi infrastrutture in grado di imprimere una svolta operativa in termini di efficienza a tutto il sistema logistico nazionale.

Con un sistema autostradale ligure che ha conquistato e consolidato il primato di maglia nera per il tasso di incidentalità, superiore di quattro punti a quello medio del sistema Paese, è venuto il momento di uscire dal dibattito oggettivamente di bassissimo profilo fra il fare e il non fare e affermare con assoluta certezza che le opere vanno fatte e vanno fatte in tempi certi. Se è possibile nel caso di emergenze come quella del Ponte Morandi che è sfociata nella messa a punto di dieci opere per 125 milioni destinate in tre anni a cambiare la viabilità del porto di Genova, deve diventare possibile anche nell’ordinaria amministrazione.
“In quanto operatori del settore – sottolinea il Presidente di Confetra Liguria – ci troviamo quotidianamente costretti a confrontarci con una clientela che ci chiede risposte certe in termini di efficienza, costi e tempi del trasporto. È ora necessario che anche le Istituzioni diventino protagoniste di un’operazione serietà, ovvero che ci mettano la faccia”.
 “Il caso del Ponte Morandi – prosegue Laghezza – ha dimostrato come la capacità di reazione alle emergenze, nonché quella di aver garantito alle controparti certezze sui tempi di realizzazione delle strade alternative, ma anche sui tempi di demolizione e ricostruzione del ponte, abbiano reso possibile un miracolo per il porto di Genova: la salvaguardia e la fiducia della sua clientela e quindi una ripresa dei traffici anche quando le difficoltà causate dalla tragedia del Morandi erano quotidianamente tangibili”. 
Secondo il Presidente di Confetra Liguria è ora necessario che le Istituzioni accettino una sfida ancora più importante, con la stessa volontà del fare e con la stessa serietà in termini di impegni. “Basta promesse generiche – prosegue Laghezza – e specialmente basta incertezze”.
 “Chiedo anche alle altre associazioni imprenditoriali del trasporto e della logistica – continua – un’alleanza per costringere le Istituzioni nazionali, regionali e locali a sedersi a un tavolo di confronto e a firmare non un generico patto per la Liguria, bensì un impegno preciso su date, scadenze, tempi di realizzazione delle opere”.
 Secondo Confetra è necessario mettere nero su bianco un “pert” e un project management delle principali opere pubbliche. Dobbiamo sapere e avere garanzie sui tempi del Terzo Valico, sui tempi della prosecuzione in direzione Milano, sui tempi del Nodo di Genova, sui tempi della Bretella autostradale, sulla linea Pontremolese così come sul raddoppio ferroviario della linea con la Francia… L’elenco è lungo e comprende anche le opere portuali che, in un quadro di riferimento ad alto rischio anche giudiziario per i manager portuali che assumono decisioni, sono diventate in molti casi a rischio fattibilità. Cosa chiede Confetra Liguria?
“Che un’Istituzione che in questi mesi si è dimostrata più proattiva e reattiva, come la Regione Liguria, convochi questo tavolo di confronto, entro e non oltre la fine di quest’anno e che da questo confronto scaturisca una tabella Excel. Nella prima colonna il nome dell’opera, quindi lo stato attuale dei lavori e del cantiere, la percentuale di realizzazione, i tempi per l’ultimazione dell’opera e la data presumibile di entrata in funzione”.

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