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Ferrovie, Toninelli: “Priorità sicurezza e più investimenti”


29 ottobre 2018 –
"Fin dall'inizio del mio mandato ho voluto mettere il tema della sicurezza ferroviaria, soprattutto sulle tratte regionali e locali, tra gli obiettivi più importanti da perseguire. L’obiettivo è non solo innalzare l’efficacia dei processi manutentivi di queste tratte, ma soprattutto elevare gli standard di sicurezza delle reti regionali interconnesse così che siano quantomeno compatibili con quelli di Rfi”. 
Lo ha detto il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, nel suo intervento di saluto alla 'Relazione sulla sicurezza ferroviaria nel 2017' presentata al Mit dall'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria (ANSF).
"Nel contratto di programma tra Stato e Rfi – ha sottolineato il Ministro nel corso del suo discorso - si sta facendo un grande sforzo per incrementare gli investimenti sul fronte della sicurezza. Dall'altra parte, dobbiamo stimolare le Regioni, in veste di concedenti di servizi di trasporto ferroviario, a spingere i concessionari a usare bene il danaro.
Ci sono risorse che troppo spesso restano ancora inutilizzate: un lusso che non possiamo permetterci", perché "prendere il treno, come fanno ad esempio ogni giorno i pendolari, deve essere una scelta di normalità, non di coraggio. In tal senso non posso che riconoscere ad Ansf un ruolo regolatorio apprezzabile e importante, tanto da diventare un modello che abbiamo deciso di allargare a tutte le infrastrutture terrestri". 
I dati illustrati dal vicedirettore incaricato dell'Ansf Marco D'Onofrio, dicono che aumentano gli incidenti ferroviari, ma diminuiscono le vittime: nel 2017 si sono verificati 104 incidenti ferroviari significativi (99 sulla rete gestita da Rfi e 5 sulle reti di competenza dei gestori regionali): il numero è in crescita rispetto al 2016 ma inferiore al valore medio del periodo 2007-2017 (-14% rispetto al 2007, anno di istituzione dell'Agenzia).

Le vittime (morti e feriti gravi), calano: i decessi passano da 85 a 55 e i feriti gravi da 42 a 37 (ma il dato del 2016 e' sensibilmente influenzato dalle conseguenze dell'incidente avvenuto tra Andria e Corato). Anche nel 2017 la quota preponderante degli incidenti è correlata all'indebito attraversamento della sede ferroviaria da parte di pedoni, inclusi i casi accaduti in corrispondenza dei passaggi a livello.

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