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Decreto Genova: Fedespedi contraria al pagamento del contributo ART


30 ottobre 2018 - Il Governo ha inserito nel Decreto Genova – nel suo iter di conversione in legge alla Camera - un emendamento all’art.37 comma 6 lettera b) del d.l. 201/2011 (convertito in legge, con modificazioni, dalla l. 214/2011), che modifica la disposizione che disciplina il contributo dovuto all’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART).

Tale modifica prevede che l’ART possa richiedere tale contributo non più soltanto ai gestori delle infrastrutture e dei servizi regolati, ma anche a tutte le imprese che operano nel mercato del trasporto, comprendendo tutti gli operatori economici del settore della logistica. Ora questa nuova disposizione in favore dell’ART – inserita in un Decreto (c.d. Decreto Genova) che dovrebbe contenere solo misure specifiche e urgenti per far fronte alle criticità emerse dopo il crollo del Ponte Morandi – rischia di mettere in ginocchio oltre 200.000 imprese del settore. Questa la reazione del Presidente di Fedespedi, Roberto Alberti, rispetto alla scelta del Governo:
“Con questa presa di posizione a favore dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, ci sembra che il nuovo Governo contraddica se stesso e tradisca le reiterate promesse di alleggerimento dell’imposizione fiscale a carico delle imprese; questo emendamento inserito nel Decreto Genova, infatti, va esattamente nella direzione opposta rispetto a quella auspicata e fa gravare sulle imprese un’ulteriore forma di tassazione, in un settore che è già adeguatamente regolato e che, peraltro, vede coinvolta una pluralità di istituzioni, enti e autorità preposte ai controlli. Ricordo, inoltre, che il settore della logistica è strategico per la manifattura italiana, per l’import e l’export. Dunque, le ricadute di questa decisione potrebbero essere pesanti non solo per il comparto, ma per l’intero sistema produttivo ed economico italiano. Si tratta, infatti, di una decisione che grava le nostre imprese di maggiori costi indebolendo la loro competitività rispetto agli operatori economici e ai sistemi logistici di altri Paesi in Europa. Siamo tuttavia fiduciosi che il Governo, in queste poche ore che precedono l’approvazione definitiva del Decreto, voglia ascoltare la voce unanime del comparto - rappresentato dalla nostra Confederazione generale, Confetra – e possa riconsiderare la propria posizione”.

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