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Preoccupazione sulla competitività del sistema paese


13 gennaio 2017 – “A nome di tutti gli Associati ALIS, desidero esprimere la nostra preoccupazione per l’aumento dei pedaggi autostradali, entrato in vigore il primo gennaio scorso. Comprendiamo in pieno i timori espressi dalla categoria dell’autotrasporto e ci uniamo con decisione al malcontento generato da questa nuova, inopportuna e immotivata ondata di aumenti”. Così Guido Grimaldi, Presidente di ALIS – Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, ha commentato l’incremento dei pedaggi autostradali disposto dal Governo Italiano a partire dall’inizio del nuovo anno, per poi sottolineare l’impatto negativo che questo provvedimento ha sul settore dell’autotrasporto: “Per queste aziende i pedaggi autostradali incidono per circa il 12% dei costi di gestione e rappresentano la terza voce di costo dopo personale e carburante. Nonostante questo, da sempre agli autotrasportatori non viene riconosciuta alcuna voce in capitolo”. Ed ha aggiunto: “Negli ultimi anni è stato considerevolmente abbassato anche il rimborso spese per i pedaggi previsto per gli operatori dell’autotrasporto, che è sceso dall’originario 20% all’attuale 7%. A soffrire di questa situazione è l’intero sistema paese, che vede compromessa la competitività non solo del comparto ma anche di tutte quelle piccole e medie imprese che sono il cuore della nostra economia e che hanno esigenze quotidiane di trasporto merci sui mercati nazionali e internazionali. A questo proposito desidero sottolineare ancora una volta l’importanza dell’intermodalità che, abbinando al tradizionale trasporto su strada le modalità via mare e via ferrovia, consente anche di limitare sensibilmente i costi sostenuti dalle aziende in termini di pedaggi autostradali”. Guido Grimaldi si è infine espresso sulla prossima riunione dell’Euregio Bolzano-Trento-Innsbruck, che si terrà nel capoluogo altoatesino il prossimo 15 gennaio, nell’ambito della quale si discuterà di future eventuali limitazioni di traffico al Brennero: “Il 70% di tutte le merci italiane esportate supera le Alpi passando attraverso il Brennero, Il Monte Bianco e la Svizzera: i tre valichi di frontiera che collegano il nostro paese con le regioni europee più produttive e con i più importanti bacini di consumo. Giudico quindi inaccettabile la proposta di contenere il traffico sul Brennero, ma sono certo che il Ministro Delrio prenderà una chiara posizione in tal senso. Qualsiasi limitazione della libertà di circolazione delle merci è infatti di per se stessa contraria ai principi europei di scambio e abbattimento delle barriere geografiche”.

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