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Assologistica fa il punto sulla logistica italiana


19 ottobre 2017 - In un recente incontro con la stampa il presidente Andrea Gentile e i vertici associatici hanno affrontato i temi cruciali del nostro settore e sui quali da 70 anni l’Associazione lotta e si confronta. “In Assologistica tutti gli operatori della logistica sono rappresentati con pari dignità e da 70 anni l’Associazione porta avanti gli interessi dell’intera categoria”.

E stato questo l’esordio di Andrea Gentile (presidente dell’Associazione che dal 1947 rappresenta imprese di logistica, magazzini generali e frigoriferi, terminal operator portuali, interportuali e aeroportuali) alla recente conferenza stampa alla quale erano presenti anche i vice-presidenti Sebastiano Grasso (con deleghe operative in materia di politiche trasporto ferroviario), Massimiliano Montalti (deleghe operative in politiche per l’internazionalizzazione delle Imprese), Umberto Ruggerone (deleghe operative per le politiche degli interporti), il segretario generale Jean Francois Daher e il presidente di Assologistica Cultura e Formazione Luigi Terzi. Italia, collocazione “inconsapevolmente” strategica? Subito dopo avere ricordato quanto strategica sia la logistica per il nostro Paese, che vive di approvvigionamenti delle materie prime per poi trasformarle ed esportarle (2a in Europa al riguardo, subito dopo la Germania), Gentile ha sottolineato come nel Mediterraneo, dove lo Stivale è collocato, passano i maggiori traffici merci provenienti soprattutto da Asia e Mar Nero e quasi l’80% di tali traffici è rappresentato da merci alla rinfusa che poi proseguono verso i porti del nord Europa.
“Le potenzialità sono quindi enormi – ha continuato Gentile – Peccato che ci troviamo però in presenza di politici e clienti industriali con un certo deficit culturale in tema di logistica. Un esempio? In Olanda tutto quanto accade intorno e dentro al porto di Rotterdam rappresenta il 15% del Pil nazionale e tutto quanto è a servizio di Rotterdam è percepito positivamente sia dal mondo politico che da quello produttivo. In Italia una simile percezione non c’è: facciamo esattamente il contrario, rendendoci la vita difficile”.
 La svolta politica, finalmente! Dopo anni di lentezze e indecisioni anche il mondo politico italiano pare però avere invertito la rotta, effettuando un salto di qualità, soprattutto mediante alcune riforme, a partire da quella della portualità.
“La riduzione e il superamento delle Autorità portuali e la costituzione delle Autorità di Sistema Portuale (Adsp) non rappresenta solo un cambiamento di tipo nominale e non siamo in presenza unicamente di una semplificazione ammnistrativa – ha detto Gentile - Le Adsp sono tenute a dar vita a un’integrazione con il sistema logistico, ovvero devono dialogare con le ferrovie, gli interporti, i centri logistici e così via, evitando di comportarsi come cattedrali nel deserto”

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