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2016: l’anno della resa dei conti


12 Luglio 2017. Si è tenuta ieri a Roma, sotto la presidenza dell’Amb. Vincenzo Petrone, l’Assemblea degli Associati e degli Aggregati di ASSONAVE, l’Associazione che rappresenta gran parte dell’industria navalmeccanica italiana. Ne è emerso un quadro del settore cantieristico mondiale ormai spaccato in due, con il settore Cruise in estrema salute, i settori militare e nautico che registrano prospettive promettenti, ed il resto del mercato (standard, High-Tech ed Offshore) in crollo verticale. Questa situazione nasce non solo dal prezzo del petrolio, rimasto costantemente sotto i livelli medi di break-even per il mercato offshore, e dal rallentamento dell’economia cinese, ma, soprattutto, dagli effetti della speculazione armatoriale, registrata negli ultimi anni, ed alimentata da una situazione di enorme eccesso di offerta generato, prevalentemente, dai cantieri asiatici.

La cantieristica italiana, e la relativa supply chain, grazie alla propria capacità strategica, si sono venute a trovare complessivamente dalla parte giusta del mercato, dopo aver sofferto, negli anni passati, a causa delle pratiche di turbativa alla concorrenza perpetrate da molti dei cantieri Asiatici, i quali si ritrovano adesso in condizioni, in taluni casi, prefallimentari, e costretti a ristrutturazioni profonde, purtroppo ancora una volta, supportate da robusti aiuti o salvataggi di Stato.

Quanto sopra ha portato Assonave a definire il 2016 come ”anno della resa dei conti”. In particolare, il 2016 ha registrato una domanda complessiva di 11 milioni di Tslc (Tonnellate di stazza lorda compensata), con una flessione di oltre il 73% rispetto al 2015 (41 milioni di Tslc), con alcuni settori in crollo anche maggiore, quali le navi da trasporto Standard (-82%) e l’Offshore, praticamente azzerato, avendo registrato nel 2016 zero ordini per mezzi da trivellazione e solo 15 ordini per OSV. Il segmento High-Tech cala “solo” del 67%, esclusivamente grazie ad una importante ripresa del segmento Ferry, che con 11 nuovi ordini per mezzi superiori ai 150 metri di lunghezza, e 22 ordini per mezzi inferiori ai 150 metri, vede aumentare del 31% il proprio tonnellaggio.

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