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Progetti per il sistema portuale e logistico italiano


13 novembre 2016 – “Dal territorio deve partire la progettualità per lo sviluppo del sistema portuale e logistico italiano: la legislazione europea e nazionale rendono il momento favorevole” questo l’invito rivolto da Antonio Cancian, Presidente e Amministratore Delegato di Rete Autostrade Mediterranee, agli stakeholder del settore – rappresentanti delle neo costituende Autorità di Sistema Portuale, di interporti, delle principali associazioni di categoria del mondo portuale e della logistica – che hanno preso parte mercoledì 9 novembre al workshop “Le opportunità di finanziamento per il sistema portuale e logistico italiano”, organizzato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e da RAM, in collaborazione con la Commissione Europea. “Con il supporto della Commissione Europea e del MIT, che ha ora uno strumento ad hoc nella Conferenza Nazionale di Coordinamento delle Autorità di Sistema Portuale, sono gli stakeholder a doversi fare promotori di una progettualità delle infrastrutture e delle infostrutture che, come ricordato dai relatori intervenuti, deve realizzare gli assi, connetterli con i nodi e poi lavorare su quegli stessi nodi in modo da creare un modello logistico intermodale, che integri cioè il trasporto su gomma, acqua e ferro, e che trasformi gli hub portuali in smart e green. Un’integrazione che non va considerata, dunque, solo dal punto di vista territoriale ma che riguardi, oltre ai trasporti, anche l’energia e le telecomunicazioni nonché gli aspetti finanziari. Un altro aspetto estremamente importante – sottolinea Cancian – riguarda la tempistica da rispettare per fare in modo che le opportunità disponibili non vadano perse”. “RAM sta cooperando in questo senso con le Autorità di Sistema e le sue competenze e relazioni sono a disposizione degli stakeholder, per incentivare e supportare la fattibilità tecnico-economica dei loro progetti. Una volta riconosciuta la sostenibilità economica, ambientale e sociale di tali iniziative, non sarà un problema la costruzione dei Business Plan per la fase attuativa, che dovranno comprendere grants (PON, POR, CEF…), prestiti (CDP, BEI…), e garanzie (tipo LGTT o quelle previste dall’EFSI) attraverso soluzioni di blending”.

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