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Otium per il corpo e per lo spirito


7 giugno - Ai piedi del monte Mostarico, uno dei primi contrafforti del Pollino, in Calabria, c’è un lembo di mare dove è possibile trascorrere le vacanze all’insegna del sano divertimento. E dove sorge una struttura che sboccia come un fiore a ridosso di un rigoglioso giardino mediterraneo, a soli quattro chilometri dall’antica Sybaris. E’ l’Otium resort del Nicolaus club di Villapiana, un complesso turistico per famiglie con 364 camere, costruito con materiali ecocompatibili, uno dei più esclusivi della Calabria, tanto che la Hotel Torre Cerchiara, società proprietaria che l’ha realizzato ne ha previsto un altro nella stessa area, di dimensioni maggiori, caratterizzata al benessere psico-fisico dei clienti e da un centro congressi di ampie dimensioni, come spiega il direttore dell’Otium resort, Biagio Sisca.

“Qui l’ospite si sente a casa propria perché ogni componente della famiglia ha il proprio spazio e può trascorrere una vacanza di vero relax e allo stesso tempo divertimento”. I momenti di intrattenimento, afferma il direttore, non mancano. Il mare cristallino si alterna con la Spa dove, tra i servizi offerti, si può praticare anche il percorso Kneipp e sottoporsi alla cabina del sale. E nell’attrezzata palestra è possibile tenere sotto controllo il fisico che la cucina tipica calabrese dell’albergo mette a dura prova.

Una cucina che si caratterizza per i piatti semplici e genuini dal sapore marino e di collina preparati dai migliori chef, pronti a soddisfare i gusti della clientela più esigente. Perché Nicolaus ha una posizione di leadership tra le destinazioni italiane nel segmento del wellness e del luxury travel di medio e lungo raggio. Un vero polo turistico attrezzato, dunque, l’Otium; un complesso che non ha eguali nella zona, circondata dal Parco del Pollino e dall’altopiano della Sila da una parte, dal mare incontaminato dove sventola la bandiera blu dall’altra e da una vasta area di interesse culturale, etnico ed ambientale, come gli scavi archeologici di Sibari e di Trebisacce, città un tempo abitata dagli Enotri e ricca d’insediamenti umani che risalgono ad epoche remote.

“Da sempre fedele alla sua icona di luogo di attracco e di passaggio, questo territorio è ancora in grado di esprimere lo spirito del tempo”, afferma il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo. “La buona tavola, trionfo di gusti e dei profumi della cucina tipica mediterranea, i suoi dialetti e le loro influenze, la qualità della vita, ne fanno un luogo unico di emozioni che meritano di essere conosciute e vissute”,
 aggiunge il sindaco.
Buona tavola e qualità della vita vanno a braccetto. E’ qui, sulle colline che si affacciano sullo Ionio, che viene coltivato un tipo di arancia, il biondo, che si distingue dalle altre varietà per la tarda maturazione e per la sua succosità.

 Eduardo Cagnazzi

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