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Il porto non si tocca!


5 febbraio 2016 – “Premetto che se si vuole aggiornare una legge, anche se non più funzionale, non bisogna distruggerla per ricostruirla ex novo ma adeguarla alle sempre nuove esigenze della nostra società economica e culturale. Credere di risolvere i problemi devastando gli ordinamenti e le organizzazioni nate e consolidate nel tempo grazie all’esperienza acquisita, è completamente sbagliato.

Il Porto di Salerno dopo anni di duro lavoro di tutta la Comunità Portuale, ha raggiunto l’eccellenza operativa e gestionale grazie al lavoro ed all’abnegazione di tutta la “famiglia portuale” incluso le Capitanerie prima e le Autorità Portuali poi, che si sono aggiunte, facendo subito sentire il loro peso nelle decisioni per un progetto di sviluppo coronato da gradi successi.

Il modello Salerno non è esportabile con un decreto o spostando i dirigenti da un posto ad un altro. E’ un sistema prodigioso basato sulla completa collaborazione tra tutti, Maestranze, Agenzie, Armatori, Istituzioni ecc. Bisogna creare le condizioni ambientali, economiche, commerciali e strutturali. Bisogna credere nel progetto e rimboccarsi le maniche senza se e senza ma.

 Il modello Salerno è “tutti per uno, uno per tutti”! Con l’accorpamento a Napoli viene cancellata l’autonomia decisionale e gestionale del porto di Salerno e questo terremoto cancellerà per sempre tutto quanto costruito con anni di immensi sacrifici lavorativi ed economici. Sarà la fine di un bel viaggio, la distruzione di migliaia di posti di lavoro e la chiusura non solo delle Aziende del settore, oggi in grave criticità economica, ma anche del fiorente terziario che orbita su tutte le attività portuali.

Il Porto di Salerno, oggi rappresenta un fiore all’occhiello della portualità Italiana ed Europea. Il bilancio è fortemente attivo considerati i traguardi raggiunti. Siamo tra i primi in Europa, per quale motivo, quindi, cambiare rotta? Per quale motivo dirigersi verso nuove esperienze certamente infauste? Non ci interessano nuove proposte ! Accettiamo nuove sinergie con Napoli e con altri Porti che lo vorranno, ma nessuno dovrà mai privarci della nostra libertà decisionale e gestionale”.
dr. Mario de Cesare

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