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Dai corridoi europei ai servizi della logistica di corridoio


“Dai Corridoi europei ai servizi della logistica di corridoio. La competitività industriale applicata ai servizi di trasporto e logistica”: questo il titolo dell’appuntamento organizzato ieri da Transpadana e
Camera di commercio di Trieste con l’obiettivo di iniziare ad immaginare un approccio diverso. “Ovvero un cambio d’ottica dal modello tradizionale di pianificazione degli investimenti pubblici nelle infrastrutture - ha spiegato Antonio Paoletti, presidente di Transpadana - di corridoio con un approccio top-down, verso una nuova visione di governance focalizzata sulla promozione e sullo sviluppo di servizi efficienti rispetto ai bisogni e ai vantaggi in termini di competitività per le aziende e di accessibilità per i cittadini”.

Sempre oggi alla fine del triennio di presidenza, Antonio Paoletti, lascia la carica di presidente, con l’assemblea che ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione del quale fanno parte Franco Miller (Confindustra Veneto), Bruno Rambaudi (Città Metropolitana Torino), Alessandro Spada (Assolombarda), Guido Conforti (Confindustria Genova) e Paolo Rovis (Camera di commercio di Trieste).

E’ di sicuro vantaggio la posizione strategica del Friuli Venezia Giulia rispetto alle principali direttrici di traffico marittime (su Trieste e Monfalcone) e terrestri (grazie al passaggio di 2 dei 9 corridoi europei del core network). “Questo vantaggio - sono le parole del presidente di Transpadana - competitivo dato dalla posizione va però sfruttato al meglio, ad esempio, mettendo in rete tutti i nodi di trasporto presenti sul territorio regionale, attraverso un efficientamento dei collegamenti stradali e ferroviari. Quindi non basta una “rete” basata su accordi e/o protocolli, occorre lavorare veramente insieme verso obiettivi comuni e condivisi a livello di sistema”.

Uno studio di Uniontrasporti del 2013 ha dimostrato come l’efficienza logistica porti enormi vantaggi all’economia di un territorio e alla competitività delle imprese locali, grazie a minor traffico, costi inferiori, maggiore ecosostenibilità. La regia di un “regional logistcs network” o di un “distretto logistico regionale” può essere della stessa Regione, ma la leadership operativa e strategica non può che andare al Porto di Trieste, primo scalo marittimo a livello nazionale in continua crescita, che può contare su una serie di nodi come strutture retro portuali”.

In tale contesto, il sistema camerale regionale (in primis la Camera di commercio di Trieste) può e deve rivestire un ruolo di primo piano: oltre ad essere un punto di incontro tra la domanda e l’offerta, ha la possibilità di “facilitare” la creazione di un network, di favorire il dialogo tra i vari gestori, di interloquire con la Regione, anche in rappresentanza degli interessi e delle esigenze del territorio e delle imprese.

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