Costa poco, abbatte le spese di manutenzione fino al 50%, salvaguarda l’ambiente e produce energia: è la traversa ferroviaria progettata da Green Rail, la start up palermitana che sta conquistando il mondo grazie ad una trave con rivestimento in plastica riciclata, gomma ottenuta da pneumatici in disuso e struttura interna di calcestruzzo. Un nuovo modello di trave che
riesce a riciclare, con un solo chilometro di 1.670 traverse, 50 tonnellate di pneumatici non più utilizzabili. Un progetto innovativo che ha consentito alla start up palermitana Green Rail di ricevere prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Cerisdi Awards. “Green Rail è una startup creata nel novembre del 2012”, spiega Giovanni De Lisi, amministratore e cofondatore di Green Rail. “Nel 2013 abbiamo presentato un brevetto internazionale in 148 paesi ed oggi è ratificato negli Stati Uniti, in Europa e in tutti i paesi Asiatici.
E stiamo già procedendo alla ratificazione in altri 48 paesi. Inizialmente -aggiunge De Lisi- le traverse erano in legno. Poi, nei primi del ‘900 si è passati al calcestruzzo che consente un maggiore peso della sovrastruttura ferroviaria e quindi una maggiore velocità dei treni.
Sino ai giorni nostri il materiale più utilizzato è la traversa in calcestruzzo che, tuttavia, creano tanti problemi e hanno altissimi costi di manutenzione. Agli inizi del 2000 negli Stati Uniti, in Cina ed in india hanno cominciato a produrre traverse ottenute da plastica riciclata.
Noi abbiamo creato una traversa ferroviaria competitiva rispetto a quelle in calcestruzzo, perché la traversa in plastica nata nel 2000 è esclusivamente sostituibile dalla traversa in legno”. In Italia ogni anno si consumano circa 2 milioni di traverse in calcestruzzo e tra 100mila e 300mila traverse in legno.
Quando si fa il rinnovamento delle linee ferroviarie si preferisce ovviamente andare a standardizzare le linee dell’alta velocità e quindi l’uso del legno ormai è in una fase calante. Un solo chilometro, composto da 1670 traverse, riesce a riciclare 50 tonnellate di pneumatici fuori uso, secondo i promotori dell’iniziativa imprenditoriale.
Eduardo Cagnazzi
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