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Tir: basta con il “doping delle mance”

Duecentocinquanta milioni di mance e prebende, divenuti strutturali grazie ad un Governo che il “verso”, anziché cambiarlo, lo rafforza, saranno distribuiti secondo una mediazione di rito che si consuma da circa un ventennio. Oggi infatti si torna a discutere la ripartizione delle risorse economiche assegnate all’autotrasporto. E le logiche di ripartizione sono immutabili: circa 1.000 euro a camion distribuiti secondo disposizioni ormai anacronistiche e per mascherare l’acronica assenza di una qualsivoglia politica sul trasporto di strada. “Politica zero ma tanta compiaciuta ipocrisia nel
tirare avanti secondo esigenze di vertice. L’appiattimento e l’incapacità del Governo - sottolinea il Segretario Generale di Trasportounito, Maurizio Longo - di elaborare strumenti incentivanti e normativi con forte carattere competitivo, ha determinato il collasso dell’intera categoria”.

 “E contro questa logica - suggerisce Longo - sarebbe invece necessario ad esempio destinare almeno 20 milioni di euro, da detrarre agli sconti sui pedaggi autostradali assegnandoli alle imprese di autotrasporto trascinate sul fondo dalla crisi dell’Ilva”.

 “Gli aiuti all’autotrasporto - conclude il segretario nazionale di Trasportounito - non devono più confluire a piè di lista nei bilanci dei consorzi, ma essere concentrati sugli investimenti e sulle ristrutturazioni aziendali. Lo scorso anno le risorse (pari all’8% del totale) mirate a questi obiettivi si sono esaurite in poco più di un mese ma anche questo segnale è risultato del tutto inascoltato nelle sedi decisionali dove si opta sempre e comunque per la gestione day-by-day della sopravvivenza”.

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