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Controlli antimafia più severi nella “Terra dei fuochi”


Pubblicate sulla Gazzetta ufficiale del 5 gennaio 2015 le Linee guida per i controlli antimafia sui lavori di bonifica nella cosiddetta “Terra dei fuochi”, definite dal Comitato di coordinamento per l'alta
sorveglianza delle grandi opere (Ccasgo) in collaborazione con la Procura nazionale antimafia e con l'Autorità nazionale anticorruzione (Anac). L'atto di indirizzo introduce regole vincolanti che valgono da subito per 88 comuni, individuati da due direttive interministeriali, compresi tra le province di Napoli e di Caserta i cui territori sono pesantemente inquinati dai rifiuti tossici depositati abusivamente da anni dalla criminalità organizzata.

Il Ccasgo, che opera nell'ambito del ministero dell'Interno ed è presieduto dal prefetto Alessandra Guidi, ha messo a punto un modello di prevenzione innovativo, che introduce anche in questa vasta area geografica lo strumento delle white list. Saranno create liste di imprese 'virtuose', cioè che non risultano condizionate dalle mafie e che, in quanto tali, potranno lavorare alla bonifica dei terreni inquinati.

I controlli, spiega il Comitato, saranno così attenti che basterà un rinvio a giudizio, o una misura cautelare per reati relativi alla gestione illecita dei rifiuti, o contro la pubblica amministrazione, per escludere una ditta dalla lista delle aziende 'buone' e quindi, automaticamente, dai lavori. In pratica, potranno eseguire le attività di bonifica solo le imprese iscritte nelle white list, tenute presso la prefettura di Napoli, riservate agli operatori che risultano virtuosi non solo sul piano antimafia ma anche su quello anticorruzione e su quello ambientale.

Le linee guida estendono alla “Terra dei fuochi” il modello operativo elaborato per l'Expo 2015, che ruota intorno alla cooperazione della Direzione investigativa antimafia (Dia), del Corpo forestale dello Stato, dei gruppi interforze 'dedicati' operativi nelle prefetture e di un apposito nucleo investigativo del dipartimento della Pubblica sicurezza. Per quanto riguarda i controlli sulle imprese al lavoro per la bonifica, sarà valorizzato lo strumento degli accessi in cantiere. Inoltre, sempre seguendo procedure sperimentate per l'Expo, la Procura nazionale antimafia sosterrà l’azione di prefetti mettendo a disposizione, nel rispetto del segreto investigativo, eventuali informazioni utili. •

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