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Lavoro Portuale 2.0: le attività di controllo dell’Authority di Livorno


Una lente di ingrandimento sul porto per prevenire eventuali irregolarità e per controllare come si comportano le imprese portuali in merito all’organizzazione del lavoro. A questo serve il software
ideato dalla Direzione demanio e lavoro portuale dell’Authority assieme alla società ICT Plus di Livorno e presentato ieri agli operatori portuali durante un incontro ad hoc organizzato a Palazzo Rosciano.

 Il programma consentirà ai soggetti ex art. 16 e 18 dello scalo labronico di censire quotidianamente, in modo veloce e automatico, e prima dell’inizio dei vari turni, gli avviamenti del proprio personale operativo addetto allo svolgimento delle operazioni portuali di carico, scarico, trasbordo, deposito e movimentazione delle merci.

 È chiaro qual è l’obiettivo finale di questo censimento, a spiegarlo è il dirigente responsabile, l’avvocato Matteo Paroli: «Vogliamo implementare e migliorare l’attività ispettiva e di controllo in porto e vogliamo farlo utilizzando un software che, dialogando direttamente con i programmi gestionali utilizzati dalle imprese, e senza gravare sul loro lavoro, segnali eventuali anomalie e consenta all’Autorità Portuale di accertare in ogni momento la regolarità, e l’efficienza delle attività espletate».

 Data e turni di lavoro, luogo di lavoro (nave, area, deposito), le attività da svolgersi, la tipologia merceologica e i nominativi dei dipendenti avviati alle attività descritte: niente sarà lasciato al caso. «In questo modo – ha sottolineato il segretario generale dell’Autorità Portuale, Massimo Provinciali – potremo effettuare una vigilanza a monte sul modello organizzativo che viene messo in campo dalle imprese». Il controllo degli ispettori, insomma, sarà fatto a 360 gradi.

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