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Il Caso Livorno ha fatto scuola in tutta Italia

Cosimo Caliendo
Ricordate il pronunciamento col quale, poco più di un mese fa, il Consiglio di Stato aveva ribaltato la sentenza del Tar del 13 settembre 2013, affermando che la Porto 2000 è l’unico soggetto titolato a gestire il traffico delle crociere sulle banchine livornesi? Ebbene, il caso Livorno ha fatto scuola in tutta Italia. A confermarlo è stata la direzione generale porti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in una circolare diramata pochi giorni fa a tutte le Autorità Portuali e alle Capitanerie di Porto. «Con la sentenza n. 4667 del 2014 – ha scritto il direttore generale
Cosimo Caliendo – il Consiglio di Stato ha fissato alcuni principi fondamentali». In primo luogo, il carico delle provviste, vettovagliamento e altro materiale destinato al consumo diretto a bordo delle navi da crociera, è estraneo al ciclo di trasporto della merce, come ad altre attività quali lo scarico dei rifiuti delle navi o la fornitura idrica a bordo o il rifornimento di carburante.
«Se ne ricava – è quanto si legge nella circolare – che le imprese autorizzate allo svolgimento delle operazioni portuali non possono espletare di diritto attività relative ai passeggeri, e ciò a prescindere dal fatto che l’impresa ex articolo 16 sia o meno concessionaria di aree e/o banchine». Il secondo punto evidenzia che, nelle more dell’espletamento delle procedure di dismissione delle quote, la Porto 2000, pur essendo detenuta a maggioranza dall’Authority di Livorno, «è titolata allo svolgimento di tutti i servizi resi alle navi da crociera e passeggeri ai sensi del contratto di affidamento dei servizi stessi». E arriviamo all’ultima sottolineatura: l’attracco delle navi da crociera a banchine in concessione di altri soggetti è ammissibile «laddove ciò risulti necessario per le esigenze del porto e sia appositamente previsto nell’atto concessorio». Ma, al di là di tutto, quello che al Mit conta far sapere è che «le prerogative e le responsabilità, tra cui ad esempio la security, restano sempre in capo al soggetto incaricato di gestire la stazione marittima e i servizi ai passeggeri». «Il fatto che il MIT abbia ritenuto di estendere a livello nazionale i contenuti di una sentenza del Consiglio di Stato nella quale sono state integralmente condivise le posizioni dell’Authority livornese – ha commentato il segretario generale, Massimo Provinciali - è indubbiamente motivo di soddisfazione per gli uffici e contribuisce a stabilizzare il panorama delle regole».

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