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Sostenibilità – riforma dei porti - riduzione di emissioni co2

Sostenibilità, recupero, riavvio dell’iter della riforma dei porti e riduzione di emissioni Co2. Questi alcuni dei principali temi discussi e approfonditi nelle sessioni di Port&Shipping Tech 2014, tenuta a Napoli in occasione della I edizione della Naples Shipping Week.
Green Shipping Summit, dedicato alle best practice: Confitarma ha chiesto chiarezza. "Vogliamo regole chiare e semplici; gli armatori italiani hanno già innovato abbastanza in tema di compatibilità ambientale delle navi. Oggi 44% della flotta battente bandiera italiana ha meno di 5 anni e il 21% delle navi ha età compresa fra 5 e 9 anni". Il messaggio dell'armamento italiano alle istituzioni italiane ed europee è stato portato, da Fabio Faraone, responsabile servizio tecnica navale sicurezza e ambiente di Confitarma.
Con riferimento alla Proposta di Regolamento Europeo n.525/2013 sul monitoraggio delle emissioni di CO2 del trasporto Marittimo, Confitarma preferirebbe che a legiferare su questa materia fosse l'IMO (International Maritime Organization) invece che il legislatore europeo. Questo Regolamento imporrà alle società di presentare entro l'agosto del 2017 la presentazione di un Piano di monitoraggio delle emissioni di CO2 e da gennaio 2018 l'effettivo inizio della fase di monitoraggio. Enrico Biele di FIRE (Federazione Italiana Uso razionale Energia) ha però spiegato che l'applicazione di questo meccanismo premiante di risparmio energetico (verranno erogati incentivi pari a 120 euro per ogni tonnellate di carburante risparmiato) fino ad oggi non ha visto coinvolte le navi. Il cluster marittimo italiano per questo chiede chiarezza e semplicità nell'applicazione di regole che vedrebbero molte navi italiane già attrezzate per monitorare il risparmio energetico durante l'esercizio dell'attività.
"Sulla riforma dei porti stiamo arrivando a un 85-90% di convergenza tra il disegno di legge approvato al Senato e il testo elaborato dallo staff del Ministro Lupi". Lo ha detto a Napoli il Senatore Marco Filippi (PD) durante la sessione SMART PORT, il focus di Port&ShippingTech dedicato ai progetti alla logistica portuale. Precisando che alcune misure più urgenti saranno inerite in un decreto legge e il resto della materia finirà nel disegno di legge di cui lo stesso Filippi è primo firmatario e relatore in Parlamento. La riforma degli scali marittimi italiani si poggia su tre punti principali:
1) sarà un piano vincolante per le priorità infrastrutturali su cui puntare e regolamenterà con precisione l'assegnazione delle risorse pubbliche;
2) fornirà una nuova classificazione delle Autorità Portuali sulla scorta di quanto già preved
e l'Unione Europea (che distingue fra porticore e porti comprehensive);
3) consentirà un'integrazione tra attività portuali e di logistica.



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