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Armatori italiani: quanto hanno comprato e (soprattutto) venduto nel 2013


Anche nelle ultime giornate del 2013 si sono registrati alcuni significativi movimenti nel mondo della compravendita navale riguardante compagnie armatoriali italiane. Il primo ha riguardato la bulker da 80.000
dwt Stella Becrux del 2011, passata da Omni Ships, la compagnia ex Siba Ships della famiglia Balzarini, alla singaporiana Columbia Shipmanagement per 29,5 milioni di dollari a seguito di un’asta tenutasi a Rotterdam, dove la nave era ferma da tempo.

Altre due cessioni hanno riguardato invece il gruppo marchigiano Navigazione Montanari, che ha venduto le due Aframax tanker gemelle Valconca e Valpiave da 109.000 tonnellate di portata costruite rispettivamente nel 2009 e nel 2010 dal cantiere cinese Hudong Zhonghua Shipbuilding.

Ad acquistarle entrambe, per complessivi 58 milioni di dollari, pare sia stato un fondo d’investimento americano che potrebbe ricederle a noleggio alla stessa Navigazione Montanari. Ultime cronologicamente queste due cessioni sono tuttavia sintomatiche di un’annata, il 2013, caratterizzata per l’armamento italiano da ristrutturazioni aziendali e da vendite di asset a fini di rafforzamento finanziario.

Analizzando le trattative di mercato rese pubbliche, le operazioni di vendita o comunque di dismissione di naviglio di proprietà italiana avvenute negli ultimi dodici mesi hanno avuto un controvalore economico prossimo ai 650 milioni di dollari a fronte di investimenti in nuovo tonnellaggio superiori ai 900 milioni di dollari. Tutto questo al netto, delle svariate operazioni targate Scorpio (di cui abbiamo più volte scritto su questa testata), che, pur guidata dall’italianissimo Emanuele Lauro, è a tutti gli effetti un gruppo imprenditoriale straniero.
 Andrea Moizo 
 (leggi l’articolo completo su Porto&diporto Gennaio 2014)

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