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Fipe: la crisi non morde il pranzo di Natale

Qualche leggero cambiamento soprattutto fra i giovani tra i 25 e 34 anni e i meridionali, qualche viaggio in meno soprattutto in Italia, ma per il resto,le feste natalizie degli italiani seguiranno grosso modo lo schema dello scorso anno. È quanto afferma il 96% degli intervistati per
l’indagine campionaria sui consumi “fuori casa” in occasione del Natale 2013 realizzata da Fipe-Confcommercio e Format Research.
 «Ancora una volta le vacanze saranno all’insegna del risparmio – commenta il presidente Fipe, Lino Stoppani – e del consolidamento delle relazioni familiari e di amicizia. I prezzi contenuti e la qualità dell’offerta rimangono i punti di forza dei ristoratori che si preparano a sacrificare la loro festività per rendere più piacevole e rilassante quella degli altri».
 Quel 4% che vuole fare una variazione in tema è spinto dal desiderio di divertimento, dalla ricerca di maggiore intimità e dalla necessità di risparmiare. Infatti, proprio la parsimonia nella spesa è il carattere che accomuna sia chi sceglie di festeggiare la Natività a casa, sia chi decide per il ristorante.

Altra caratteristica comune è determinata dal tipo di compagnia che sarà comunque a carattere familiare o di amicizia, come da tradizione. Il 14,4% (si parla di 7 milioni di persone, anche se in leggero calo rispetto allo scorso anno) si recherà in un locale spinto dalla voglia di rilassarsi e di non impegnarsi per imbandire la tavola: motivazione questa che risulta più diffusa fra le donne. Inoltre, presupponendo che ognuno paghi per la propria famiglia il pranzo di Natale fuori casa potrebbe essere paradossalmente più conveniente. In termini di spesa, il pranzo al ristorante costerà mediamente 57 euro.

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