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Mariel, Cuba progetta il suo futuro portuale

Un tempo era punto di partenza per migliaia di esuli cubani, ora centro di interesse per lo sviluppo del commercio e del manifatturiero: siamo a circa cinquanta chilometri dall’Avana e il nuovo porto si chiama Mariel, in effetti un grande progetto per rivoluzionare l’economia dell’isola caraibica. Il progetto è già in corso da tempo e il governo
cubano ha deciso di imprimere un’ulteriore spinta alla sua realizzazione: su un’area di oltre 400 km quadrati sono previste agevolazioni fiscali alle imprese cubane e straniere che si insedieranno per aumentare le esportazioni, diminuire le importazioni, rafforzando l’industria locale che dovrà dare spazio a tecnologie in linea con il rispetto ambientale.

E tra i partner stranieri un ruolo primario lo riveste il Brasile che vi ha già investito 900 milioni di dollari, specialmente nel settore dell’enginering e delle infrastrutture: non a caso, all’inaugurazione di un primo lotto del gigantesco progetto (un terminal contenitori) nel gennaio del prossimo anno, è prevista la presenza del presidente del Brasile Dilma Rousseff: Altro partner particolarmente interessato è la Cina  che oltre alle agevolazioni della nuova zona speciale punta soprattutto alla posizione geografica di Mariel, in linea con il Canale di Panama e del progettato gemello in Nicaragua.

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