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Scorpio e Augustea, crescono gli armatori italiani all’estero


Nelle scorse settimane si sono registrate alcune operazioni ‘in entrata’ per alcuni armatori italiani. La joint venture maltese Augustea Bunge Maritime ha acquisito infatti Mineral Sines, una bulk carrier capesize da 172.000 tonnellate di portata del 2002. Acquisto e prezzo (circa 20 milioni di dollari) sono stati confermati direttamente dall’amministratore delegato di Augustea, Raffaele Zagari.

Pochi giorni prima Augustea Atlantica aveva ceduto la bulk carrier Apostolos, l’unità più piccola e anziana della flotta (70.000 tonnellate di portata, costruita nel 1995 dal cantiere Sumitomo, acquistata nel 2004 per 15 milioni di dollari da Augustea). Il prezzo di vendita contrattato con una società acquirente cinese dovrebbe essere di poco superiore a 7 milioni di dollari.

 Nel frattempo il sempre attivissimo Emanuele Lauro, armatore italiano di passaporto sebbene la sua Scorpio Tankers alligni fra Montecarlo e New York, si è distinto per due importanti operazioni di diversificazione. Scorpio Bulkers, la nuova creatura dedicata al mercato dry bulk, ha annunciato di aver raccolto 250 milioni di dollari attraverso un’operazione di collocamento privato con la quale 31.250.000 azioni ordinarie del valore nominale di 0,01 dollari sono state sottoscritte al prezzo di 8 dollari l’una.

Le azioni sono state registrate nel listino di Oslo NOTC (Norwegian Securities Dealers Association) e, dal 3 luglio, collocate in Borsa sotto il ticker “SALT”, per poi passare “entro 6-12 mesi” sul listino del New York Stock Exchange. La società ha comunicato che utilizzerà tali fondi per finanziare la costruzione di bulk carrier (20 navi), concludere contratti di charter e per “generici scopi aziendali”. 
 Andrea Moizo

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