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ROYAL PRINCESS, L’ULTIMO SUCCESSO DEL MADE IN ITALY


Lo scorso 30 maggio ha avuto luogo presso lo stabilimento Fincantieri di Monfalcone la cerimonia di presentazione di Royal Princess, nuova ammiraglia di Princess Cruises (marchio facente parte del gruppo Carnival Corporation & Plc). Per l’industria navalmeccanica italiana è stato un grande evento: infatti mai era stata realizzata una nave così grande in un cantiere del nostro Paese.

Ma vediamo allora i numeri di questo gigante: ha una stazza lorda di circa 141.000 tonnellate, tre volte il celebre Titanic per intenderci; è lunga fuori tutto 330 metri, quanto tre campi di calcio allineati. Infine è larga al galleggiamento 38,4 metri, è alta 66,3 metri e pesca 8,30 metri. Questi numeri impressionanti la collocano nella “top ten” mondiale delle navi da crociera più grandi e all’interno del gruppo Carnival è seconda solo alla celebre Queen Mary 2.


La sua centrale diesel eroga una potenza complessiva di 62,4 MW ed è composta da quattro motori Wärstilä, due da 14,400 kW e due da 16.800 kW. La propulsione invece è garantita da due motori elettrici da 18 MW ciascuno che la possono spingere fino a circa 23 nodi. E’ interessante notare che questa velocità, simile a quella delle navi che l’hanno preceduta, viene raggiunta con una potenza inferiore del 20% rispetto alle unità realizzate da Fincantieri negli anni passati.

Questo è stato possibile grazie ad un dettagliato studio della carena che ha permesso a quest’ultima di raggiungere un’efficienza ottimale riducendo di molto la resistenza alla penetrazione nell’acqua. Quindi punto cardine di questo progetto è il risparmio energetico che permetterà inoltre la riduzione delle emissioni in aria ed in acqua. Il rispetto dell’ambiente è fondamentale per qualunque armatore visto che i cruise-liners raggiungono le località marine più pittoresche del mondo che devono essere salvaguardate da qualunque tipo d’inquinamento. Ed anche in questo settore questa unità si pone all’avanguardia visto che le sue emissioni sono ben al di sotto dei limiti internazionali previsti per il 2020.


Questa nave ha a disposizione dei suoi passeggeri 1.780 cabine, di cui 1.438 con balcone (l’81%), che permettono di ospitare a bordo un massimo di 4.200 persone; inoltre ci sono 751 cabine destinate ad alloggiare i 1.400 membri dell’equipaggio. Quindi questo cruise-liner è una “città navigante”  che può raggiungere i 5.600 abitanti.

Oltre ad essere la più grande nave “made in Italy” è anche la più avanzata tecnologicamente e la più sicura: infatti è la prima nave da crociera uscita dai nostri cantieri a recepire la normativa SOLAS (acronimo di safety of life at sea) del “safe return to port”. Secondo questa normativa entrata in vigore nel 2009, una nave deve essere progettata in maniera che in caso di sinistro (falla o incendio) sia capace con i propri mezzi di rientrare in porto: in pratica con navi di questo tipo non si dovrebbero ripetere casi di black-out elettrico e di nave alla deriva come successo recentemente alla Carnival Triumph.

Matteo Martinuzzi

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