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Il Cubo d’Oro della Mostra d’Oltremare


La Mostra d’Oltremare pensa ancora a riqualificare e a dare valore alle proprie strutture. Dopo aver inaugurato appena due settimane fa l’albergo Palazzo Esedra e, prima ancora, il Teatrino dei piccoli rifarsi il look, mette in vetrina e a gara diciotto progetti di riqualificazione dell’enorme complesso per la quarta edizione del Premio La Convivialità Urbana, ideato dall’architetto Grazia Torre, presidente dell’associazione Napolicreativa.


 Dopo piazza San Luigi, il Casale di Posillipo e piazza Mercato, l’associazione e l’Ordine degli Architetti di Napoli hanno invitato giovani architetti, ma anche studi professionali già affermati, a misurarsi in una progettazione “partecipata” dello storico complesso fieristico nato nel 1939. Ai gruppi partecipanti è stato chiesto, in particolare, di progettare, solo a livello preliminare, l’albergo che sorgerà al posto dell’attuale istituto d’arte e della ex scuola americana e di dare nuove destinazioni d'uso agli spazi della Mostra che ne consentano l'uso continuativo. Venerdì, presso il Cubo d’Oro, il taglio del nastro delle tavole progettuali che resteranno esposte fino al 18 giugno, data della premiazione finale, per essere votate dal pubblico e dalla giuria tecnica.


Occasione imperdibile anche per ammirare il restaurato Cubo d’Oro, edificio in cemento armato caratterizzato da pilastri ricoperti da pietrarsa ed intervallati da vetrate con infissi a riquadri. Il Cubo d’Oro deve il suo nome al mosaico dorato che lo riveste, ispirato a decorazioni arabesche. L'interno, chiamato negli anni ‘40 il Salone dell'Impero, è decorato con iscrizioni di grandi dimensioni e due affreschi del pittore Giovanni Brancaccio. Il concorso di architettura si inserisce in un processo di riqualificazione che la Mostra d’Oltremare ha avviato da tempo sul proprio patrimonio storico-artistico, ambientale e archeologico e la direzione della Mostra auspica che il progetto vincitore possa essere realizzato con la formula di finanziamento del project financing.
“Sono contenta dei risultati ottenuti - commenta l’architetto Grazia Torre, presidente di Napolicreativa - in quanto oltre al progetto dell’albergo, il presidente del complesso fieristico, Andrea Rea, ci aveva chiesto di creare attività all’interno della struttura compatibili con le sue architetture monumentali e questo ha reso più complesso il tema rispetto agli anni precedenti ma abbiamo accettato la sfida. Ebbene, sono arrivate ben 18 proposte una più bella dell’altra, sia per la costruzione dell’albergo che per il generale aspetto conviviale che il concorso vuole dare alla Mostra”.
Eduardo Cagnazzi 

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